
ALLA RIUNIONE DI DOMANI SONO STATI INVITATI ANCHE ALCUNI ESPERTI
“La mostra su De André una risorsa turistica”
Cinque Rotary si mobilitano per riproporla nel centro storico: “Può essere un polo di attrazione”
Non è sepolta in un campo di grano, come il protagonista della “Guerra di Piero”, ma in u11 magazzino di Palazzo Ducale.
E c’è chi vuole tentare di riportarla alla luce con una nuova tecnologia n1ultin1ediale e proprio fra i caruggi tanto an1ati da Faber.
Si chian1ava “Fabrizio De André – la mostra, percorso multimediale itinerante” l’allestin1ento di Studio Azzurro che nel 2009 aveva richia1nato oltre 200mila visitatori per poi, da Genova, trasformarsi in un fenomeno nazionale capace di far staccare mezzo 1nilione di biglietti a Nuoro, Roma, Palermo e Milano.
Domani dalle 19.30 all’Hotel Bristol, a due giorni da quello che sarebbe stato il suo 77° co1npleanno, è in programma la serata “Ricordando Faber”, organizzata dai Rotary Club “Centro Storico”, “Portofino”, “Sud Ovest”. “San Giorgio” e “Genova Est”, che rappresentano oltre 400 soci, e pensata «per creare un n1ovin1ento di idee e di persone che si impegnino al recupero per1nanente della mostra per farla diventare un polo turistico di spessore internazionale», raccontano Vincenzo Di Franco e Tullio Vernazza, due dei presidenti organizzatori.
Ma le don1ande, a fronte di un vecchio tentativo fallito di farla rivivere al Porto Antico, sono sernpre le stesse: come e soprattutto dove?
Fra gli ospiti a prendere parola ci sarà Giovanni Verreschi, fondatore di Ett. impresa genovese di livello internazionale specializzata nell’allestimento multimediale dei musei, a cui è stato chiesto di capire come potrebbe essere “rivitalizzata” la mostra.
«La nostra esperienza al Calata Museo del Mare, al museo dell’Ara Pacis e alla casa-museo di Leopardi ci dice che la nuova frontiera è un’esperienza multisensoriale – racconta Verreschi – dai nostri studi deduciam0 che riproporre la mostra così come era non sarebbe opportuno. Grazie a videoproiezioni e realtà virtuale si potrebbero rendere “vivi” i personaggi delle canzoni di Faber, capaci di raccontare la sua poetica, come abbiamo fatto nella casa di Leopardi per raccontare la sua vita. Investimento? Si oscilla fra i 400 e gli 800 mila euro. Inoltre sarebbe bellissimo vedere risorgere la mostra in una delle tante dimore storiche del centro storico».
Oltre a Vincenzo Spera, presidente di Assomusica e a diverse associazioni culturali come il Mig, è stata invitata anche la Fondazione De Andrè e ci sarà Stefano Dagnino, presidente della cooperativa Solidarietà e Lavoro che gestisce il museo dei cantautori Viadelcampo29rosso: «Insieme a diversi soggetti abbiamo partecipato al bando comunale per l’assegnazione di alcuni spazi di oltre 500 metri quadrati in via delle Fontane di proprietà dell’Università ricorda Dagnino – Il nostro obiettivo è proprio quello di tentare di recuperare una parte delJa mostra in modo pern1anente».
Ad ascoltare le proposte, in prima fila, Carla Sibilla, assessore alla Cultura del Comune: «La strada di un recupero permanente in più spazi, magari creando un percorso nel centro storico è la più concreta: ascoltare nuove idee e creare fermento per il recupero della mostra è un passo avanti importante».
Articolo a cura di Claudio Cabona
Il Secolo XIX – 15 Febbraio 2017